🛒 Percezioni indotte tra scaffali e frequenze radio

Oggi, mentre ero al supermercato, la radio trasmetteva due notizie consecutive.
📉 La prima: gli italiani spendono il 20% in meno per i regali.
⚠️ La seconda: un uomo di 32 anni, di origine marocchina, ha ucciso una donna.
Due eventi formalmente disconnessi, ma profondamente intrecciati nel subconscio di chi ascolta, soprattutto in un contesto come quello dell’acquisto, dove la mente è già in una condizione di leggera vulnerabilità.
🧠 Il contesto non è neutro
Fare la spesa significa confrontarsi con i prezzi, con la scarsità percepita, con il confronto implicito tra ciò che vorrei e ciò che posso permettermi.
In questo stato mentale, l’informazione non entra mai “pulita”.
📉 La notizia sulla riduzione dei consumi suggerisce implicitamente:
C’è più povertà. La situazione peggiora. Dipende da fattori esterni.
⚠️ La notizia di cronaca nera, raccontata con enfasi sull’origine dell’aggressore, attiva invece:
Paura, rabbia, ricerca di un colpevole esterno.
Il risultato non è informazione.
È narrazione emotiva.
🔍 Bias cognitivi in azione
Questi due messaggi sfruttano — consapevolmente o meno — alcuni meccanismi ben noti:
- Bias di disponibilità: ciò che ascolti più spesso ti sembra più frequente e più reale.
- Bias di attribuzione esterna: i problemi “dipendono da fattori fuori dal mio controllo”.
- Bias di conferma: ogni notizia rafforza una visione del mondo già fragile o polarizzata.
⚠️ Il femminicidio commesso da giovani stranieri è un fenomeno reale, ma la sua iper-amplificazione mediatica selettiva lo trasforma in simbolo, non più in fatto da comprendere.
📡 Propaganda morbida e Ingegneria del pensiero
Qui non serve una propaganda esplicita.
Basta la ripetizione, il contesto, la sequenza delle notizie.
📻 Il solo fatto di sentire questi argomenti:
- altera l’umore,
- alimenta frustrazione,
- rafforza l’idea che non ci sia nulla da fare.
Questa è una forma sottile di ingegneria del pensiero:
non ti dice cosa pensare, ma ti porta a sentirti impotente.
E una popolazione impotente è una popolazione gestibile.
🧘♂️ Una scelta personale: ridurre il rumore
Per questo ho deciso, da tempo, di:
- 📴 minimizzare l’esposizione a informazioni non richieste,
- 🔇 ridurre drasticamente media passivi e controllati,
- 📚 scegliere attivamente cosa approfondire e cosa ignorare.
Non per ignoranza, ma per igiene mentale.
🌐 Apnea Digitale
🧘♀️ Detox Digitale
🥬 Dieta digitale
La vera sovranità oggi non è solo economica o digitale.
È cognitiva.
🌱 Riflessione finale
Ogni informazione che assorbiamo ha un costo.
Se non scegliamo noi cosa entra nella mente, qualcun altro lo farà al posto nostro.
E spesso, non per informarci —
ma per indirizzarci.